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Il viaggio che Isifile intraprende è il viaggio dei ricordi sotto il segno dell'Ipertimesia, condizione che le permette il ricordo di una gran parte degli eventi vissuti durante la sua esistenza. Di questo viaggio, motivato da sete d'amore, ne conosce l'assoluta arbitrarietà e la meta. Il percorso che compie in piena certezza, secondo una logica infernale, risponde ad un piano del destino, caratterizzato da un susseguirsi di eventi secondo un ordine scritto, apparentemente, non modificabile. Al termine giunge ad una visione nuova che le ridona il senso della vita. Il dramma personale di Isifile è ripensato e rielaborato attraverso personaggi a cui vengono dati nomi d'ispirazione Dantesca, in particolare dell'inferno identificato nel paese dell'apparenza e dell'ostilità, finto come i suoi abitanti dal marciume invisibile e inimmaginabile. La storia di Isifile, pur essendo vera, ha l'incredibilità delle fiabe. Molte sono le analogie: gli eroi, gli antagonisti e il lieto fine.